Accedere a un prestito Inpdap con protesti a carico: realtà o utopia?

Tutti i soggetti lavoratori che lavorano presso le amministrazioni pubbliche, tra cui ad esempio Regioni, Comuni, Università e altri enti pubblici, sono considerati dipendenti pubblici. Questo è possibile accedere a questi tipi di lavori attraverso la partecipazione e la vincita di un concorso pubblico, dato che si tratta di un percorso abbastanza lungo che porta all’accesso a questi tipi di occupazioni lavorative, ma che una volta ottenuta può permettere numerose garanzie di tipo economico. Ci sono numerosi vantaggi previsti per tutti i lavoratori che sono dipendenti pubblici o pensionati che hanno svolto il lavoro presso un ente un servizio pubblico tra cui in primis la possibilità di accedere ai prestiti INPDAP delle forme di finanziamento a caratteri agevolato che sono erogate direttamente dall’INPS oppure da banche e istituti di credito che sono convenzionati con l’INPS.

Prestiti INPDAP: accesso e requisiti

Chi è dipendente pubblico e desidera accedere ad un prestito Inpdap sa che ci sono degli specifici requisiti e dei documenti particolari che occorre presentare per poter accedere a questi tipi di finanziamenti. Senza la dimostrazione di questi requisiti e di questi documenti spesso l’accesso al credito non è possibile e per vedere accettata la propria richiesta di prestito INPS, occorrerà quindi avere a disposizione degli specifici requisiti, ovvero:

  • essere iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali, vale a dire al Fondo di credito;
  • essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato con alle spalle almeno 4 anni di contributi versati e 4 anni di anzianità di servizio che sono utili alla pensione;
  • poter godere di un contratto a tempo determinato con una durata di almeno 36 mesi e con l’obbligo di cessione del TFR da usare come garanzia per il pagamento;
  • essere in possesso del codice PIN personale.

il Fondo credito è stato creato con lo scopo principale di andare incontro alle esigenze e alle necessità economiche dei lavoratori dipendenti pubblici che si trovano in momenti particolari di difficoltà e che hanno lo scopo di realizzare delle politiche di sostegno sia al reddito che anche all’occupazione. Coloro che sono iscritti al fondo devono però erogare un contributo pari allo 0,35% del loro stipendio lordo, mentre per i pensionati questo contributo è dello 0,15%. L’INPS si serve infatti proprio del Fondo di credito per poter erogare i prestiti, fino ad esaurimento delle risorse che vengono stabilite annualmente e che sono quindi disponibili per quell’anno finanziario.

I protestati possono farne richiesta?

Un soggetto protestato è un soggetto che ha subito un protesto, vale a dire un atto pubblico che attesta il mancato pagamento di un assegno, di una cambiale, oppure di una o più rate di un finanziamento che ha richiesto in precedenza. I soggetti protestati sono quindi tutti coloro che non hanno pagato un debito e sono diversi dai cattivi pagatori che invece, anche se in ritardo, finiscono per pagare la rata o le rate che invece non hanno versato in precedenza. I soggetti protestati e cattivi pagatori vengono iscritti all’interno di appositi registri che vengono poi visionati da banche e finanziarie nel momento in cui si riceve la richiesta di un prestito da parte di un certo soggetto. La consultazione di questi registri da parte di banche e finanziarie eroganti è di fondamentale importanza dato che permette agli istituti di credito di capire quali sono i trascorsi finanziari, positivi o negativi, dei soggetti che fanno richiesta del prestito.

Se siete dei soggetti iscritti nel Registro dei Protesti, spesso per voi l’accesso al credito sarà abbastanza complesso e difficile, ma c’è da dire che anche per loro c’è la possibilità di accedere ai prestiti INPDAP principalmente attraverso la modalità di rimborso con cessione del quinto che permette una trattenuta di massimo un quinto, ovvero del 20%, del salario percepito mensilmente dal soggetto beneficiario.